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piatok 16. novembra 2018

GUARNACCI, MARIO - Origini Italiche, O Siano Memorie Istorico-Etrusche Sopra l'Antichissimo Regno d'Italia, E Sopra I Di Lei Primi Abitatori Nei Secoli Piu Remoti, Tomo Terzo

GUARNACCI, MARIO

Origini Italiche
O Siano Memorie
Istorico-Etrusche
Sopra l'Antichissimo Regno d'Italia, E Sopra I Di Lei Primi
Abitatori Nei Secoli Piu Remoti
di Monsignore
Mario Guarnacci
Nuova Edizione riveduta, dorretta ed accresciuta
dall´ Autore, com un elogio storico del medesimo
Tomo Terzo

In Roma MDCCLXXXVII
Presso Paolo Giunchi, Provisore di Libri
della Biblioteca Vaticana

Con Licenzia de Superiori

staré tlače, dejiny, história,
320 s., taliančina
hmotnosť: 761 g

tvrdá väzba
stav: veľmi dobrý, dobová preväzba

NEPREDAJNÉ

*H-6-6*






CAPITOLO XI.

La giurisprudenza, e le leggi furono prima in Italia , che in Grecia , e che negli altri regni di Europa .

NEI Capitoli precedenti abbiati! veduta la religione in generale venuta primitivamente in Italia colla nostra Japetica colonia. Giano che ne fu il portatore, ovvero Saturno, giacché ambedue hanno gľ istessi simboli esprimenti un sol uomo, che fu Noè, giusta il sentimento di tutti i più classici Autori, Giano istesso porta seco l’epoca incontrastabile del mondo bambino. Si scarti pure ogni favola, questo è cio che cerchiamo; ma non si proscrivano, come si è fatto finora , le dette chiarissime autorità, che oltre all’epoca suddetta ci mostrano il fatto ma' nifesto . Giano riempiè di religione ľ Italia in quei primi tempi, nei quali ogni altro regno ď Europa non aveva anco da questa parte la sua popolazione; e se questi altri regni non avevano uomini, non potevano avere religione. Qui primitivamente si allignò, e si allignò pura, e sincera , come fino i profani Autori ci hanno mostrato col confronto dell' istessa legge Mosaica, ai nostri progenitori non ignota, anzi palese, e frall’antica , e indigena nostra idolatria, con molta uniformità mantenuta • Perchè in somma serbarono sempre gli Etrusci una sufficiente, e fra tutti gl’ idolatri assai scusabile idea ď Iddio , e come un puro spirito, e come onnipotente , e come unico creatore, e come causa delle cause l’adorarono - Crede perciò il Passeri I) eruditamente di ritrovare nelle tavole Eugubine e nella parola VNTEBE , che ivi si legge, il nome di Dio dagli Etrusci chiamato ENTE supremo, quasi solo, e per se stesso esistente, e dice che questa notizia non può l’Italia averla avuta dai Greci. Anzi questa medesima pura fede fu dipoi condotta da noi, e sparsa in Grecia. Platone, e altri ce l’anno mostrata in Dodona , ove fu il primo, e allora unico tempio di Grecia, e ce ľ hanno rammentata per Pelasga positivamente , o Tirrena.

Quei, che nei nostri due secoli antecedenti parlano delle leggi Greche , Meursio in Solone , Seldeno , Grazio, o l’Anonimo nel Tom. XVII. del Tesoro del Grevio , e del Gronovio, e cento altri • Quei dico , che parlano delle leggi Greche, le cominciano sempre da Solone, ma con poca verità, o sodezza. Un grande, ed un ottimo legislatore , quale fu Solone, basta per piantare in Grecia il principio di un’ottima giurisprudenza. Poi si passa agli aurei libri di Platone de legibus, e con questi fonti si vede l’equità, e la giustizia, e ľ amor della patria, il bene dei cittadini dini risplendere da pertutto eminentemente. Vecchi, e illustri fonti son questi, ognun lo vede, ma non sono i primi, e torno a dire, che la giurisprudenza vi era , e vi era in sommo grado , e vi era innanzi a loro in Italia . Antonio Tisio nel detto Tom. XVII. del Tesoro dei Grevio, e del Gronovio ha fatta una collezione di leggi antiche di Grecia, e trovandole simili alle Romane ne ha dedotta la conseguenza : Dunque le Romane vengono dalle Greche. La conseguenza è ingiusta , e non del tutto dall’antecedente discende. Si danno fragli uomini dei visi molto simili, e non pertanto hanno un istesso principio. Molte, anzi infinite leggi di diverse repubbliche sono parimente simili fra di loro, ma non perciò le une dalle altre provengono. Questa provenienza dovrebbe provarsi con qualche traccia istorica . Provengono tutte dall’istesso fonte, che è la giustizia primitiva fondata nella ragione umana, che è un raggio, o un’ infusione della veramente primitiva, cioè provengono dalia giustizia divina; ma sempre bisogna vedere, e stabilire, dove questo primo fonte di giustizia abbia fissate in terra le sue radici. Si legga Platone, ma si legga intieramente, e si veda, che da se stesso ei dice nelle sue lettere e nelle sue opere, che queste leggi, le ha apprese, o consultate in Italia , e nella regia di Dionisio Siracusano fra quei Pittagorici , che in Italia per anco restavano Gorgia Leontino, Timeo Locro, o di Locri in Italia, e all’istesso Re Dionisio s’indirizzò. Si esamini a fondo la gran giurisprudenza di Solone, e benché di lui si narrino i viaggi in Egitto ( in quel suo tempo per altro , in cui l’Egitto era barbaro , come vedrassi ) , contuttociò si troverà che Solone imparò, e si servì della più vecchia giurisprudenza ď Epimenide, per mezzo di cui purgò Atene delle scelleraggini di Cilone ( Cilonio Scelere, come Cicerone , e tanti altri ci dicono ) . E questa dottrina di Epimenide era di Creta , e in Creta aveva una traccia più vecchia, e più imperscrutabile Italica . Il non prendere le cose dai veri principi, e il non ridurle all'unicità di un sol principio, ci conduce sempre in strade diverse, in selve, in laberinti. Si accusano perciò, ma ingiustamente, i vecchi Autori di essere fra di loro contradittori, perchè non s'intendono, perchè non si sanno i principi , con i quali si conciliano tutti quanti.

Poiché ove è nata la religione, ivi ancora è nata la legge. Anzi dove son nati gli uomini primitivamente, ivi parimente essa è nata • Intendo ove sono nati rispetto agli altri di Europa, perchè anco i primi Italici, cioè gli Umbri, e gli Aborigeni, e i Pelasgi, ed i Tirreni dall’Asia , e dalla detta Japetica colonia furono immediatamente prodotti. Perchè la legge è in noi medesimi , e nella nostra ragione, e dove siam nati, o propagati , ivi elta ha parlato, o primitivamente ha intuonata la sua voce immutabile, e divina. Ci ha dettati, e ci detta continuamente i nostri doveri verso Iddio, e quegli verso il nostro prossimo. Nei primi consiste la religione, e nei secondi la legge, che ci regola, e ci mantiene in una giusta società. Talché la religione, e la legge sono nel cuor nostro, e nella nostra